67.). Fra mezzo a queste ve ne sono due altre (a, e b) assai notevoli. II. Le righe scure, oltre che sono utili per determinare gli indizi di rifrazione dei varii colori, e nell'arte di rendere acromatiche le lenti, offrono eziandio un mezzo singolare di distinguere le diverse sorgenti luminose. Imperocchè esse divariano con queste, ma rimangono le stesse per la medesima sorgente, anche dopo aver subìte più riflessioni. La luce del Sole, delle nuvole, della Luna, dei pianeti dànno righe ugualmente distribuite. Non così la luce delle stelle fisse, ognuna delle quali dà uno spettro diverso. Nello spettro di Sirio, esempigrazia, non vi sono righe nel giallo e nel ranciato, ma ve ne à due nel torchino, ed una notevolissima nel verde. Polluce à molte linee sottili, e la riga D occupa lo stesso posto che nello spettro solare. I solidi, ed i liquidi incandescenti, come sarebbero l'argento fuso, il platino rovente, dànno spettri senza righe, quando volitizzando non producono dei veri vapori, o ne producono dei trasparenti acroici. Le luci artificiali, e specialmente l'elettrica, invece delle righe scure, offrono delle linee, nelle quali i raggi sono più vivi che nelle parti vicine. III. Ma oltre tutto ciò, quando la luce traversa un gasse colorato prima d'incontrare il prisma, si manifestano delle nuove righe scure: i vapori di acido iponitrico producono nel più alto grado questo fenomeno, osservato la prima volta da Brewster. Molte sostanze (e particolarmente i sali dei metalli alcalini, ed alcalino-terrosi), introdotte nelle fiamme, fanno apparire nello spettro delle righe splendenti particolari.
| |
Sole Luna Sirio Brewster
|