4° Ma non è da credere, che nello spettro ogni azione termini colà, dove finisce (almeno per la nostra vista) la sua azione illuminante. Poichè in esso si associano tre azioni diverse, una illuminante, una riscaldante, ed una attraente. La massima intensità della luce sta nel giallo: ma la massima intensità del calorico à luogo verso il rosso, ed è sensibile anche al di là di esso; e la massima azione chimica trovasi verso il violetto, ed anche fuori. Quanto a quest'ultima è un fatto che la resina di gagate, che è gialla, nel raggio violetto assorbe l'ossigeno e si fa verde o azzurrina, e nel rosso ritorna gialla: l'idrogeno si combina col cloro nel violetto, ma non nel rosso; le foglie delle piante nei raggi più rifrangibili scompongono l'acido carbonico, ed emettendo l'ossigeno inverdiscono; il cloruro d'oro o d'argento, che è bianco, annerisce alla luce, ma ciò accade più prontamente nei raggi violetti, che negli altri. Qui si riferisce il fondamento della fotografia (24. III. 1° Nota).
30. Spiegazioni di alcune pirometeore.
Esporremo la cagione, dalla quale dipendono gli aloni, i parelii e l'iride ricorrendo a fatti e ad avvertenze che prescindano dal calcolo.
I. DEFINIZIONI. 1° Ove un raggio di luce, dopo essersi introdotto in un mezzo diafano, ed avere in questo subìto più riflessioni totali, ne emerga; chiamasi angolo di deviazione quello formato dalla direzione che il medesimo à nell'incidenza con quella, cui segue nell'emergenza.
2° Una retta che passi pel Sole e per l'occhio dell'osservatore e vada oltre indefinitamente, viene chiamata asse di visione.
| |
Nota Ove Sole
|