Parte seconda. La sufficienza poi della ipotesi medesima è resa manifesta dalla perfetta sua coincidenza con tutte le condizioni quantitative del fenomeno. I. Concepiamo due rette (fig. 70.) indefinite, una delle quali OC passi pel Sole e per l'occhio dell'osservatore; rappresenti insomma l'asse di visione; e l'altra Od sia inclinata sull'asse di visione della quantità 42°, l', 40'' e venga prolungata fino alle nuvole. I raggi solari Sd, che giungono alle nuvole e tagliano questa seconda retta, sono fisicamente paralleli all'asse di visione. Dunque l'angolo adO è uguale a dOC, ossia alla deviazione massima del rosso; e l'occhio dovrà vedere rossa una delle gocce d'acqua, nelle quali si risolve quella nuvola. Anzi non vedrà rossa una sola goccia, ma tutte quelle, cui andrebbe ad incontrare in giro la Od, se si supponesse che questa, tenendosi fissa in O, ed ugualmente inclinata a dOC, si ravvolgesse intorno a quest'ultima. Ma vi è di più. il Sole non è un punto, ma à una grandezza apparente di mezzo grado circa. Dunque replicando il medesimo discorso per tutta questa estensione, se ne conchiuderà doversi vedere una zona circolare, larga circa mezzo grado, tutta rossa; e più sotto un'altra simile aranciosa, e così via discorrendo fino alla zona pavonazza. Si avverta per altro che la sovrapposizione delle zone parziali deve rendere i colori meno spiccati; e però non possono essere chiaramente distinti che gli estremi.
E questa è la spiegazione dell'iride interna; la quale però dovrà esser larga l°,45',20", più 30' dipendenti dal diametro solare.
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Concepiamo Sole Sole
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