5° Se l'angolo di prima incidenza non sia quello che abbiamo detto, non abbia cioè un valore di 55° circa, i fenomeni descritti accadono ancora, ma sono tanto meno spiccati e sensibili, quanto più quell'angolo à un valore o maggiore o minore del sopraddetto. il che dee intendersi dello specchio diafano di vetro: perchè se questo facciasi di una sostanza diversa, varia anche l'angolo, sotto cui le apparenze sopra descritte riescono più manifeste.
II. COROLLARI. 1° Dunque la luce riflessa dallo specchio diafano è diversa dalla luce diretta, o anche totalmente riflessa, o riflessa da uno specchio amalgamato. Dacchè non questa luce, ma quella offre i fenomeni che abbiamo esposti or ora.
2° Dunque la diversità che passa fra la luce riflessa dalla lastra diafana, e le altre sopra enunciate, consiste in ciò, che ciascun fascetto di queste mostra le stesse proprietà in ogni suo lato; ma il fascetto di quella à nei lati o linee longitudinali certe doti, che ritornano le stesse per ciascuna coppia di linee diametralmente opposte, e sono diverse ed anche contrarie per ciascuna coppia distinta.
3° Dunque tale varietà di prerogative sta principalmente in questo: I. che il fascetto in due lati opposti non è riflessibile, nè birifrangibile per la sezione principale (27. II. 7°); ma è trasmissibile, e, quanto al suo raggio straordinario, è rifrangibile anche nella detta sezione; II. in due altri lati opposti fra loro, ed equidistanti dai due primi, non è trasmissibile, nè birifrangibile nella sezione stessa; ma è riflessibile, e rifrangibile col fascetto ordinario: III. in quattro altri lati esattamente interposti ai quattro sopraddetti è birifrangibile.
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