35. Polarizzatori.
Per non complicare troppe cose insieme abbiamo fin qui limitato il discorso alla sola polarizzazione, che si ottiene per mezzo della riflessione: ma ora è tempo di estendere il discorso a tutti i modi, coi quali la luce riceve questa singolare modificazione.
I. PROPOSIZIONE. La luce viene polarizzata per riflessione, per rifrazione, e per birifrazione; ma in piani diversi.
Dimostrazione della 1a parte. Tutto quello, che è stato detto nel paragrafo antecedente, dimostra che la luce può restare polarizzata allor quando viene riflessa da uno specchio diafano. Ma lo stesso accadrebbe se essa fosse riflessa dallo specchio nero, che fu adoperato finquì come analizzatore: nel quale la sostanza riflettente non è l'idrargiro, inetto a tal uopo, ma una vernice o un marmo nero. Dunque, ove si limiti il discorso alle riflessioni ordinarie (che sono le parziali, non le totali), e si escludano i riflessori costituiti da metalli (i quali sono poco atti a questo genere di azioni), può dirsi in generale, che nella riflessione la luce rimane polarizzata. E poichè, come abbiamo veduto, il raggio riflesso è riflessibile, intrasmissibile, e rifrangibile in sola luce ordinaria nel piano stesso della incidenza sullo specchio polarizzatore; così dee dirsi che appunto in tal piano rimane polarizzata la luce per mezzo della riflessione.
Dimostrazione della 2a parte. Non solo la luce riflessa dallo specchio diafano, ma anche quella da esso medesimo rifratta offre i caratteri della luce polarizzata.
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