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      Infatti, se, invece (fig. 79.) di far cadere la luce incidente (Sn) sullo specchio polarizzatore, si accoglie sul cateto di un prisma (P) triangolare, e per mezzo di questo si inflette per riflessione totale (n'g), e si fa cadere (in e) su di una lastra diafana obliqua come il detto specchio; si vedrà che la luce, dopo aver trapassata questa lastra, è polarizzata. Dacchè analizzandola vuoi con uno specchio nero (s), vuoi con una pila di lastre (g), vuoi con un cristallo birifrangente (g), se ne otterranno tutti i fenomeni della luce polarizzata. La differenza sta in questo, che il piano di polarizzazione in tal caso è perpendicolare al piano d'incidenza sulla lastra polarizzatrice. Si avverta per altro, che i fenomeni saranno poco spiccati, quando la luce viene rifratta da una lastra sola; ossia la luce polarizzata con una sola rifrazione non si estingue sotto verun azzimutto, ma al più diminuisce sensibilmente in intensità. Che se all'incontro si faccia cadere la luce comune (quale è quella che viene riflessa totalmente dal prisma) sopra una pila, o sistema di lastre di vetro separate, ma parallele fra loro in guisa, che si moltiplichino le riflessioni a scapito della luce trasmessa; si ottiene finalmente una luce rifratta completamente polarizzata.
      Dimostrazione della 3a parte. Parimente la luce birifratta è sempre polarizzata. Dacchè, se la luce totalmente riflessa dal prisma si faccia traversare (in e) un cristallo di spato d'Islanda, il quale presenti alla luce una faccia piana parallela all'asse ottico, e poi si esamini coi tre detti analizzatori (collocati in g); si vedrà che il raggio ordinario offre i fenomeni della luce riflessa dallo specchio diafano, ed il raggio straordinario offre quelli della luce rifratta dallo specchio medesimo.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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