Insomma si vedrà che il raggio ordinario è polarizzato nella sezione (27. II. 6°) principale, e lo straordinario nella sezione (27. II. 7°) perpendicolare.
II. COROLLARIO. Dunque i mezzi che servono a mostrare i fenomeni della luce polarizzata, ossia gli analizzatori, sono anche polarizzatori, producono cioè essi medesimi la polarizzazione.
III. SCOLII. 1° Sebbene, a dir vero, si osservi una qualche parziale polarizzazione anche nelle diffusioni, questo non dee dirsi un modo originario: perchè pare che ogni riflessione (meno forse quella dei metalli) polarizzi la luce; e la diffusione può considerarsi come una riflessione in tutti i sensi dipendente dalla scabrosità della superficie diffondente.
2° Quanto al valore dell'angolo di polarizzazione può dirsi in generale che, nel caso di polarizzazione massima per riflessione, il raggio riflesso è perpendicolare al raggio rifratto. Donde consegue che, pigliando per angolo di polarizzazione il suo complemento ossia il vero angolo d'incidenza, la tangente dell'angolo di polarizzazione è uguale all'indice di rifrazione(39).
3° Fra tutti gli analizzatori il più sensibile e comodo è un cristallo birifrangente. Ma la coesistenza dei due raggi disturba le osservazioni. E però si è pensato di adoperare esclusivamente per analizzatori alcuni strumenti, o polariscopii, nei quali uno dei raggi è soppresso.
4° Due di questi sono detti prismi di Nicol. Ambidue sono costituiti da prismi di spato: ma in uno le cose sono disposte in modo, che il raggio ordinario, soffrendo una riflessione totale, venga deviato; e così resti nella direzione, in cui possono farsi gli esperimenti, il solo straordinario.
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Fra Nicol
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