In ogni altra posizione della lamina il raggio è diviso in due parti, le quali (meno il caso della posizione intermedia alle due dette) ànno diversa intensità, e di più sono polarizzate in piani opposti, l'una nel piano di polarizzazione primitiva, l'altra nel perpendicolare. I due raggi poi, secondo che traversano una lamina più o meno grossa, ma dentro certi limiti, debbono avere (come si dimostra col calcolo) i caratteri e la rifrangibilità di due determinati colori, ma sempre complementari fra loro; per esempio, uno dev'essere rosso e l'altro verde. il verde per altro, essendo polarizzato nel piano di polarizzazione primitiva, è estinto dall'analizzatore; mentre il rosso, essendo polarizzato in un piano perpendicolare, non lo è affatto e giunge all'occhio. Allora facendo rotare l'analizzatore, questo dovrà estinguere il rosso, e non più il verde. Dunque in ogni caso l'analizzatore decompone la luce bianca, composta dei due colori complementari confusi insieme, ne estingue uno e riflette o trasmette l'altro.
6° Quanto al second'ordine di fenomeni, sia MM' (fig. 95.) la lastra perpendicolare all'asse ed O la posizione dell'occhio. La parte di fascio incidente, che diviene visibile, forma una specie di cono luminoso SOS', il cui vertice è nell'occhio O, la cui base circolare à un diametro SS' variabile colla distanza, ed il cui asse AO coincide coll'asse del cristallo. I diversi raggi di questo cono provano degli effetti differenti: quelli che sono vicini all'asse AO, non deviano, e quelli che stanno verso gli orli MM' la trapassano obliquamente, e sono per conseguenza sottomessi alle due rifrazioni ordinaria e straordinaria; ma queste due rifrazioni si compiono sempre nel medesimo piano, perchè ogni sezione perpendicolare passante per AO è una sezione principale.
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