3° Venendo ora alle illusioni ottiche, diverse da quelle di prospettiva, delle quali abbiamo già (5. IV. 2°) dato un cenno, principieremo dal fare avvertire, che un oggetto che passi velocissimo dinanzi agli occhi (come una palla di schioppo, una ruota che giri velocissima) specialmente se sia poco illuminato, non si vede affatto. il che mostra esser necessario che la luce operi per un certo tempo sulla retina, per farvi un'impressione che valga.
4° Ma questa stessa impressione dura più delle cagioni che la producono. Infatti, se si gira con velocità un tizzo incandescente si vede un circolo di fuoco; le particelle della polvere, che passano veloci per un fascio di luce, dànno l'apparenza di lineette splendenti. Con ciò si spiega l'epicicloide continua che vedesi col fotometro (6. IV. 1°) di Wheatstone.
5° Anzi l'impressione sulla retina, specialmente se sia molto energica, si estende al di là del contorno dell'imagine; e tende a rotondarsi. Infatti gli oggetti vivamente illuminati sopra un fondo oscuro sembrano ingranditi, i neri sul bianco appariscono impiccoliti, e le fiamme delle candele a distanza appariscono veri dischi circolari.
6° Guardando fisso per un certo tempo un oggetto colorato posto su di un fondo nero, la vista si stanca, e l'intensità dei colori si indebolisce: allora rivolgendo gli occhi sopra una parete o una carta bianca, si presenta un'imagine dell'oggetto stesso, ma complementarmente colorata. Pare che la retina affaticata sia divenuta insensibile ai raggi del colore di quel tale oggetto, e però non resti modificata che dai complementari esistenti nel bianco.
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Venendo Wheatstone Guardando
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