Teoria proposta da Epino.
2° Anzi poichè quella sostanza che trovasi ad un estremo di una calamita tende verso il sud, e fugge da norte, e quella che sta all'altro estremo fa tutto l'opposto; i fenomeni medesimi sono stati attribuiti a due cagioni diverse, ciascuna delle quali risegga su di un opposto estremo della calamita medesima. Tale ipotesi fu posta da Coulomb.
3° Inoltre questa cagione medesima si suol considerare come una sostanza fluida: sebbene non soglia scorrere sui corpi. Infatti rompendo una calamita a due metà, ognuna di queste è una calamita compiuta, e possiede per conseguenza tutte e due le forze sopraddette: e se le metà medesime si suddividano di nuovo indefinitamente, ciascun pezzetto mostra le proprietà opposte sulle nuove facce di frattura, sulle quali per conseguenza debbono trovarsi due sostanze diverse, senza che possa ragionevolmente supporsi, che vi sieno rifluite nell'atto della rottura.
III. DEFINIZIONI. 1° La prima delle tre virtù sopra dimostrate chiamasi attrattiva o ripulsiva, direttiva la seconda, e la terza comunicativa.
2° L'acciaio temprato, quando abbia acquistate le virtù magnetiche, si denomina calamita esso pure.
3° Si dice magnetizzare o calamitare il rendere calamita un corpo, che naturalmente non lo è; dicesi poi smagnetizzare o scalamitare il far sì che cessi di esser tale.
4° Per distinguere il minerale chiamato calamita, cioè l'ossido magnetico, da un ferro calamitato, si dà l'epiteto di naturale a quello, e di artificiale a questo.
5° Una calamita artificiale in forma di sottile cilindro o di rombo (fig.
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Epino Coulomb
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