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      4° Su quest'ultima avvertenza è fondata la utilità delle così dette calamite armate; le quali sono costruite nel seguente modo. Si rendono levigate (fig. 114.) le due facce polari (A, e B) di una calamita naturale; poi si prendono due lastre (a e b) di ferro dolce di 2, o 3 millimetri di grossezza, chiamate armature, e si applicano una per una su le dette facce polari in guisa, che sporgano alquanto dalla parte inferiore in due piedini più grossi (b, a); e si legano con lastrine di ottone. Le armature, e i loro piedini resteranno calamitati per influenza, aumenteranno la forza della calamita, e sporgendo dalla parte inferiore attrarranno insieme l'àncora (a'b').
      5° Dalle quali cose può ragionevolmente inferirsi che la calamita non attrae infine che calamita: perchè il ferro dolce, e l'àncora restano calamitati per influenza col solo approssimarli alla calamita.
      6° Sembra ancora potersi asserire, che il fatto stesso della calamitazione stabile sia l'effetto di un influsso magnetico; e che i processi adoperati a tal uopo non abbiano altro ufficio che di vincere la resistenza, cui oppone l'acciaio alla calamitazione, per la sua grande forza coercitiva. La quale forza è utile, perchè impedisce che l'acciaio perda le virtù magnetiche, come fa il ferro dolce.
      7° Anzi si ritiene eziandio che le calamite stesse naturali sieno state calamitate dalla Terra, dal cui seno si estraggono. Certo è che se un pezzo di acciaio, ed anche una croce di campanile, rimanga per lungo tempo in una stabile posizione, non molto dissomigliante da quella del meridiano, si converte in calamita da sè.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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