3° L'elettrico che viene svolto, o è stato comunicato in una parte di un deferente, da sè si distende sulle altre parti, e le invade tutte.
4° L'elettricità si spande continuamente e quasi insensibilmente nell'aria circostante, e nei sostegni coibenti; specialmente se questi sieno umidi, e se i deferenti, sui quali essa si ritrova, sieno terminati in punte. Comunemente si ritiene che questo fatto abbia luogo anche nel vuoto boileano; sebbene alcuni ritengano, dietro certe recenti sperienze, che, almeno per una piccola carica, ciò non avvenga.
5° Se ad un corpo fortemente elettrizzato si esibisca a piccola distanza un corpo terminato in punte, questo si elettrizza, e si diselettrizza quello; cosicchè, stando alle apparenze, le punte ànno anche la facoltà di tirare a sè l'elettrico dai corpi vicini.
6° Se poi il corpo, che si esibisce all'elettrizzato, sia ottuso; allora l'elettrico si slancia con impeto da uno all'altro.
7° Ma l'elettricità, tutte le volte che è impedita di spandersi o di passare da un corpo ad un altro, rimane in uno stato violento, e fa un continuo sforzo per allargarsi in più grande spazio, vincere l'impedimento, che le viene opposto dal coibente circostante, distaccarsi dal corpo, su cui si ritrova, e gettarsi su qualsivoglia prossimo deferente.
5° Quando l'elettrico passa da un corpo ad un altro cessa questo sforzo, ed è sospesa ogni attrazione e ripulsione, ma si spande tutto intorno un certo odore particolare; e nell'aria, che circonda il corpo elettrizzato, si eccita un venticello proveniente dalla ripulsione, che deve esercitarsi fra le molecole dell'aria elettrizzate omonimamente fra di loro.
| |
|