4° Dunque l'influsso rende possibile l'accumulazione dell'elettricità. Dacchè, sebbene l'elettricità dissimulata non manchi di tensione, pur tuttavolta, siccome questa si esercita in tal caso esclusivamente in una determinata direzione; così è tolto un impedimento all'accumulazione dell'elettrico. Infatti un corpo di poco estesa superficie messo in comunicazione con un altro anche fortemente elettrizzato, quando avrà tolto a questo una quantità di elettrico in proporzione alla estensione sua, cesserà di riceverne di più: perchè le due tensioni sono uguali. Che se il corpo poco esteso si ritrovi vicino (ma separato per un coibente) ad un deferente comunicante col terreno, a mano a mano che riceve elettricità da una sorgente qualunque, eserciterà influenza sul detto deferente; questo disperderà l'omonima all'induttrice, e serberà legata la eteronima; la quale influendo alle sua volta sull'induttrice la legherà e nasconderà, ossia ne renderà parziale la tensione. E così tale tensione esercitandosi tutta verso la elettricità influita, non farà più ostacolo ad un nuovo ingresso di altro fluido. Finchè, quando la capacità o la elettrizzabilità del deferente sarà giunta al suo massimo, la tensione dell'elettrico sopravveniente sul piccolo corpo, cesserà di divenir parziale; si equilibrerà colla tensione della sorgente, e terminerà ogni ulteriore passaggio. Ma intanto il corpo poco esteso possiede elettricità in gran copia. È vero che gli effetti non sono proporzionali fin qui alla carica; ma questi si ottengono col solo rimuovere il deferente comunicante; poichè con ciò la elettricità legata diviene libera e patente, cioè operante in tutti i sensi.
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