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      Talora la bottiglia prende un altro aspetto.
     
      Consiste cioè (fig. 146.) in tre bicchieri che possono entrare esattamente uno dentro l'altro, due di metallo (C, D) e sono l'interno e l'esterno, ed uno di vetro (B), ed è il mediano. Allora si chiama ad armature mobili; e serve a dimostrare che nell'influsso le due elettricità che influiscono a vicenda, corrono una verso l'altra alla massima vicinanza, e rivestono perfino il coibente che separa le armature. Infatti smontando questa bottiglia (A) senza scaricarla, si trovano le due elettricità nelle due facce del bicchiere (B) di vetro.
      3° Ad ottenere una scarica più violenta si associano varie bottiglie in guisa, che comunichino fra loro tutte le armature esterne, e fra loro parimenti tutte le interne. (fig. 147.).
      4° Se il bottone dell'elettroscopio (fig. 148.) invece di essere una palla sia un disco (C) metallico, spalmato di resina, cui dicono collettore, e se ne abbia un altro simile (S), chiamato scudo, e munito di manico (M) isolante; si potranno avere segnali sensibili anche per una lieve dose di elettricità.
      Poichè, posando lo scudo (S) sul collettore (C), e toccando quello (S) con un dito, e questo (C) col corpo (NP) elettrizzato, l'elettrico che si comunica al collettore (C) influisce sullo scudo (S); ma in questo (che è comunicante) rimane la sola carica eteronima all'influitrice. La quale carica intanto influisce su quella del collettore, ne lega e circoscrive la tensione, e ne accresce la capacità, ossia lo rende atto a ricevere altra elettricità dall'elettrizzato (NP): e così quasi tutta la carica di questo passa sul collettore.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428