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      Sopra questo concetto Faraday ą costruito tutto un sistema, per dar ragione (escludendo l'azione in distanza) dei fenomeni d'induzione. Ma la sua teoria sembra esclusa e da certe sperienze di Matteucci, e dal fatto che l'influenza ą luogo eziandio a traverso il vuoto, e dal considerare che anche in quell'ipotesi vi č azione in distanza.
     
     
      2° Ma i coibenti interposti fra i conduttori possono variare l'intensitą dell'influsso. Faraday lo mostra nel seguente modo. Sieno (fig. 154.) tre dischi metallici isolati (A, C, B) verticali, e paralleli: e ad ognuno dei due estremi trovisi appeso esteriormente un pendolo elettrico (M, N). Elettrizzando il disco mediano (C), si elettrizzano per influenza anche i due laterali, come mostrano i pendolini. Allora si tolga dai dischi influiti l'elettricitą libera, che supporremo essere la +°; essi rimarranno elettrizzati negativamente, nella sola faccia interna. Ma se fra i primi due (A, C) s'intrometta una lastra isolante (D), ecco che i pendoli si rialzano, e quello del primo disco (A) mostra l'elettrico +°, ed il -° l'altro. Tolta la lastra, i pendolini ricadono. Per ispiegare il fenomeno convien supporre che la lastra coibente siasi elettrizzata, divenendo +a dalla parte (h) del primo disco, e -a dalla parte (k) del mediano. Cosģ il suo fluido -° (h) produce una seconda influenza sul primo disco (A), e lo ricarica; il (k) chiama a sč il +° del disco mediano (C), donde risulta una diminuzione d'azione di questo sul terzo (B), e la riapparizione in questesso di un poco di -°. Matteucci introduceva una lamina isolante fra le due sfere della bilancia di torsione, mentre esse erano elettrizzate eteronimamente e tenute a distanza dalla forza di torsione; e le vedeva subito riavvicinarsi, e quindi ritornare al loro posto col solo togliere la lamina.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





Faraday Matteucci