La quale, stando alla deviazione dell'ago, sull'arco va dallo zinco al rame, nell'interno dell'apparecchio va invece dal rame allo zinco.
II. DEFINIZIONI. 1° L'elettricitā corrente, ed anche il suo studio, appellasi elettrodinamica; per contrapposto ad elettrostatica, che significa il trattato della elettricitā ferma, od anche questa stessa.
2° L'apparecchio (fig. 171.) composto di varie coppie di elettromotori di prima classe riunite con distinto deferente, dal nome di chi lo ideō, si domanda pila di Volta.
3° Ogni coppia col suo deferente, o elettromotore di seconda classe, dicesi elemento della pila.
4° Gli estremi, sui quali la tensione raggiunge il massimo grado, si chiamano poli.
5° I fili conduttori, che dai poli discendono nel terreno, oppure si riuniscono insieme, dai verbi, rhoo o rheo, fluisco, e phero o phoreo porto, sono chiamati indistintamente roofori, o reofori, ossia portatori della corrente.
III. SCOLII. 1° Abbiamo sostenuto fin qui, che la tensione e la intensitā della corrente debba aumentare col numero degli elementi della pila: perchč supponevamo un assoluto isolamento della pila, una uniforme eterogeneitā degli elettromotori, un perfetto conducimento nel deferente che riunisce coppia a coppia, ed una totale assenza di elettromozione in questo deferente medesimo. Ma tutte queste supposizioni non si verificano nel fatto. Ond'č che in ogni elemento vi č una differenza fra la tensione pratica, e la teorica. Anzi questa differenza non č costante, ma crescente col numero degli elementi.
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Volta
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