2° Si avverta che gli effetti calorifici e luminosi dipendono più dalla quantità, che dalla tensione della corrente; in altri termini: dipende più dalla estensione delle coppie, che dal loro numero. Ed in vero tali effetti sono di ordine non elettrostatico, ma elettrodinamico. Per altro i conduttori più fini e meno perfetti si riscaldano ed illuminano più degli altri: donde può concludersi che gli effetti calorifici e lucidi sono dovuti alla resistenza incontrata dalla corrente.
3° I conduttori solidi, col servire per qualche tempo alla produzione dei fenomeni calorifici, divengono più fragili, e si mostrano alterati nella loro struttura molecolare. Siccome tale alterazione non potrebbe aver luogo senza movimento; così è probabile che gli effetti, dei quali trattiamo, non sieno prodotti direttamente dalla corrente, ma dal moto molecolare causato dalla corrente medesima.
4° Anche i conduttori liquidi si riscaldano. E infatti l'acqua può entrare in ebollizione, ed una soluzione di nitrato d'ammoniaca evapora completamente. In generale più si riscaldano i liquidi meno conduttori.
5° L'arco voltaico (fig. 181.) è analogo alla scintilla elettrica: ma più che una scintilla, è una serie non interrotta di scintille provenienti dalla continuità della corrente. Forse questa luce è generata dall'agitazione, e dalla conseguente incandescenza prodotta nella sostanza gassea traversata dall'elettricità. Certo è che essa è la più intensa dopo quella del Sole. Fizeau e Foucault ànno misurato l'intensità della luce ottenuta con 46 elementi alla Bunsen, e l'ànno trovata uguale alla quarta parte di quella del Sole a mezzo giorno.
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Sole Foucault Bunsen Sole
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