I. Si versi della soluzione di solfato di soda in due bicchierini, e questi riuniscansi con un lucignolo d'amianto inumidito nella soluzione medesima; e poi si immerga il capo di platino del reoforo +° nel primo bicchierino, ed il capo pur di platino del -° si tuffi nel secondo. Dopo alcune ore, nel primo bicchierino vi è tutto acido, e tutta soda nel secondo. Ecco perchè tutte le sostanze sono dai Chimici distribuite in elettropositive, ed elettronegative. II. Si versi nel primo (A) di tre bicchierini (fig. 185.) dell'acqua pura, nel secondo (B) dello sciroppo di viole allungato, e nel terzo (C) della soluzione di solfato di soda; e poi i tre liquidi si facciano comunicare con lucignoli d'amianto bagnati, e si faccia passare la corrente dal primo (A) al terzo (C); il solfato è decomposto, la soda rimane nel bicchiere -°, e l'acido è trasportato nel primo bicchiere +°. Se al contrario la corrente va dal terzo (C) al primo (A), la soda si reca nell'acqua (A) e l'acido rimane al posto suo. In ogni caso la tintura di viole non è nè arrossata, nè inverdita, pel passaggio dell'acido o della base. Anzi, se nel vase di mezzo (B) si ritrovi dell'acido nitrico, che à grande affinità per la potassa, questa lo trapassa senza essere trattenuta.
II. DEFINIZIONI. 1° La decomposizione effettuata dalla corrente, da elektron e lysis scioglimento, chiamasi elettrolisi.
2° I corpi decomponibili per elettròlisi son detti elettròliti.
3° Da elektron ed hodos strada dicesi elèttrodo il reoforo che serve all'elettròlisi, e più rigorosamente quella parte di esso che è in contatto coll'elettròlito.
| |
Chimici
|