Quando per altro il circùito indotto è interrotto, Poggendorff si è assicurato che le correnti dirette possono passar sole, e le estremità del filo offrono i poli ben caratterizzati.
8° Toccando con un dito il filo indotto, sebbene ricoperto di seta, quando il circùito è chiuso, si riceve una violenta scossa, assai più forte di quella delle correnti voltaiche: poichè queste non producono le scosse, che quando emanano da apparecchi di molti elementi; ed invece gli scotimenti delle correnti indotte per la corrente di un solo elemento possono essere insopportabili, ed assai dannose. Si noti per altro che la scossa è dovuta principalmente alla corrente diretta, sebbene sul galvanometro operino ugualmente sì la diretta, che la inversa. Dal che parrebbe doversi dedurre che la scossa si debba più all'azione magnetizzante, che a quella deviatrice dell'ago: perchè la corrente inversa sembra inetta per la magnetizzazione. Del resto non è improbabile, che nei fili sottoposti all'induzione, oltre le correnti, si ecciti ancora della elettricità statica: e veramente Masson è giunto a caricarne dei condensatori, e gli effetti del rocchetto di Ruhmkorff sembrano favorire tale idea.
9° Becquerel e Fremy, facendo passare una serie di scintille d'induzione fra due fili di platino, per un tubo pieno d'aria, ànno veduto dopo qualche minuto il tubo pieno di vapori rutilanti d'acido iponitrico, nato dalla combinazione dell'ossigene e del nitrogene dell'aria. E poscia mille fatti ànno mostrato la virtù elettrolitica nelle correnti indotte.
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