Allora, facendo girare il disco, l'ago devia dal meridiano magnetico; e tanto più quanto la rotazione del disco è più veloce. Anzi se la velocità arrivi a tal segno da far deviare l'ago al di là di 90°, questo non à più ritegno, e corre ruotando appresso al disco. Rovesciando il senso della rotazione del disco, il moto dell'ago ritarda, cessa, e poi riprincipia nella direzione opposta. Se invece sull'asse di rotazione si fissi verticalmente un fascio magnetico a ferro di cavallo (come quello ac'b della fig. 226.), e sopra i poli di questo si sospenda ad un filo il disco; la rotazione del fascio determina nel disco stesso una consentanea rotazione.
2° I movimenti di un conduttore o di una calamita, per la rotazione di una calamita o di un conduttore, debbonsi alle correnti indotte.
Dimostrazione. La proposta cagione è vera e sufficiente: dunque è l'unica spiegazione del fenomeno. I. Che sia vera risulta sì dalla legge stabilita (64. I. 65. I) delle induzioni elettrodinamiche; sì dal fatto che, impedendo le correnti d'induzione per mezzo di fenditure fatte secondo i raggi del disco, cessa ogni rotazione; e sì finalmente dalle indicazioni galvanometriche. In fatti si abbia (fig. 231.) una lastra metallica rettangolare (FF'), i cui due orli più lunghi possano strisciare sotto le estremità immobili (R, R') del filo di un galvanometro, fissate in due punti (RR') opposti; e sopra tal piastra ritrovisi il polo (N) di una calamita, le cui correnti amperiane girino destrorso. Strisciando verso giù la piastra, il reometro accusa una corrente rettilinea sinistrorso (R'R); strisciandola in su, o cangiando il polo, o trasportando il medesimo sotto la piastra, la corrente va destrorso.
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