Questi fenomeni sono stati scoperti da Faraday nel 1845.
3° Un piccolo cubo (fig. 233.) di rame (m) venga sospeso fra due potenti elettromagneti, per mezzo di un filo torto; e prima di far passare la corrente si lasci a sè stesso, affinchè il filo si storca. Si vedrà che, appena passa la corrente, il cubo si arresta lì secco nella posizione, in cui ritrovasi. Fenomeno trovato parimenti da Faraday nel 1847.
4° In luogo del cubo si appenda per un filo fra i due elettromagneti (S, Q) un piccolo parallelepipedo. Questo si colloca in posizione assiale, se è formato di una sostanza paramagnetica (42. III. 11°); se poi è diamagnetico, si ferma nella perpendicolare.
3° Si empiano dei tubettini di vetro con diversi liquidi, e si sospendano (in m) fra mezzo i due elettromagneti. Se i liquidi sono paramagnetici, come le soluzioni acquose, nitriche, e solforiche di molti sali di ferro, di niccolo, e di cobalto, i tubetti prendono la posizione assiale; prendono invece la perpendicolare, se contengono liquidi diamagnetici, come l'acqua, l'acquarzente, l'etere, gli acidi solforico e nitrico, il solfuro di carbonio, l'essenza di trementina, e la maggior parte delle soluzioni saline.
6° L'azione delle potenti calamite, sui liquidi paramagnetici o diamagnetici, si osserva ancora versandoli successivamente dentro un vetro da orologio (fig. 234.), e posando questo sugli estremi (S, Q) dei due elettromagneti. I liquidi paramagnetici formano uno (A) o due (B) rigonfiamenti, secondo che i rocchetti distano poco (A) o molto (B); si accumulano insomma sui punti, nei quali la forza della calamita è maggiore.
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