Ciò in verità non per altro avviene, se non
se per eccitarci incessantemente ad ammirare ed adorare quel grand'Essere, che è infinitamente più magnifico e più sublime di quanto colpisce i nostri sensi, di quanto riscuote la nostra maraviglia, di quanto ci riempie di sempre nuovo ed ineffabile stupore.
ARTICOLO VI
SORGENTI, E TEORICA DELLA ELETTRICITA'
* 67. Sorgenti meccaniche di elettricità.
L'attrito non è la sola operazione meccanica, onde può svilupparsi l'elettrico; come passiamo a dimostrare.
I. PROPOSIZIONE. Tutte le azioni meccaniche, le quali ritolgono le molecule di un solido dalle loro posizioni relative, sono sorgenti di elettrico.
Dimostrazione. È un fatto che col percuotere, comprimere, dividere, limare, raschiare certi corpi si ottengono ordinariamente segni non dubii di elettricità. Molti cristalli, e specialmente lo spato islandico, si elettrizzano col solo premerli fra le dita. Allo sfogliare nell'oscurità una lamina di mica, o di solfato di calce, o di qualsivoglia altra sostanza di struttura lamellare, balena una luce simile ad una debole fosforescenza; anzi, le parti disunite si mostrano eteronimamente elettrizzate.
È sufficiente ad eccitare l'elettrico la semplice restituzione, che avviene nei corpi elastici, allorchè riacquistano il loro primiero volume. Ed E. Becquerel à riconosciuto che per lo svolgimento dell'elettrico influisce più, lo stato moleculare, che la sostanza.
II. LEGGE. Dei due corpi, che si strisciano uno sull'altro, quello è più disposto ad assumere l'elettrico +°, le cui molecule meno si allontanano dalla loro posizione d'equilibrio; e viceversa.
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Essere Becquerel
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