4° Nè si deve a veruna azione chimica; all'ossidazione, per esempio, come à preteso Wollaston. Dacchè si ottiene anche nel vuoto; Peclet à raccolto le stesse quantità d'elettrico in tre ambienti diversi, cioè aria, idrogene, ed acido carbonico; ed E. Becquerel à ottenuto col talco, colla farina, e colla piombaggine (che non producono azioni chimiche) per mezzo dell'attrito la stessa tensione, che è data dalle sostanze le più ossidabili.
* 68. Sorgenti fisiehe di elettricità.
Possono riportarsi alle sorgenti fisiche l'influenza, il riscaldamento, ed il contatto. Sull'influenza sia dei corpi elettrizzati, sia delle correnti elettriche, sia delle calamite, sia della Terra abbiamo sufficientemente ragionato: resta che diciamo qualche cosa delle altre sorgenti.
I. SCOLIO. Per quello che riguarda il riscaldamento, convien sapere che i cristalli di tormalina (come mostrò Lemery fin dal 1717.), nell'atto che vengono riscaldati o al fuoco, o nell'acqua bollente, mostrano elettricità +a in una estremità, e -a nell'opposta. Tanto che Gaugain à tratto delle scintille da un quadro fulminante caricato con una pila fatta di 15 tormaline riunite pei poli omonimi. Accade una cosa analoga (come ànno esperimentato Canton, Brard, Haüy, e Brewster) nei topazii del Brasile, nel silicato di zinco, nelle boraciti, e talvolta anche nel quarzo, ed in certi cristalli artificiali, come sarebbero quelli di zucchero, e di acido uvico. Dal che apparisce che questi cristalli debbon appartenere alla classe dei coibenti.
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