Perciò la scolezite è elettricissima, ma solo dappoi che il calore l'à trasformata in una massa composta di particelle indipendenti.
2° I fenomeni piroelettrici appariscono solo nell'atto, che il cristallo si riscalda, o raffredda; ed in questi due casi sono inversi. Infatti, finchè la temperatura, qualunque ella siasi, di un cristallo si conserva costante, non si manifesta alcun indizio di elettricità; ma non sì tosto accade che esso venga a riscaldarsi, che subito appariscono e spariscono i due poli. I quali riappariscono, ma in senso inverso, se succeda raffreddamento; come ànno dimostrato Canton e Bergmann.
3° Ogni cristallo assume una diversa tensione; ma in ciascuno la elettricità +a è proporzionale alla -a. E di vero immergendo il cristallo piroelettrico in un vaso metallico riempiuto d'acqua, il vaso non dà verun segnale elettrico. il che prova, che le due elettricità si neutralizzano a vicenda.
4° La corrente termoelettrica nel metallo di maggior potere termoelettrico va dall'estremo più caldo al meno caldo; e nell'altro viceversa. Già Volta avea annunciato che una lastra d'argento, disugualmente calda alle sue estremità, costituisce un elemento elettromotore. Ma Seebeck nel 1821, ad una lastrina (fig. 237.) di antimonio (AN) saldatane un'altra (BISM) di bismuto, ripiegata ai due estremi ad angoli retti, ed introdotto fra le medesime un ago da bussola, ritrovò la legge ora annunciata. Per concretar la quale conviene sapere che il potere termoelettrico nei metalli più conosciuti diminuisce (secondo le sperienze di Nobili, i risultati delle quali differiscono alquanto da quelli ottenuti da Cumning) nell'ordine seguente: bismuto, platino, piombo, stagno, rame, oro, argento, zinco, ferro, antimonio.
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Canton Bergmann Volta Seebeck Nobili Cumning
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