238.) proposta da Schoebein. Lo zinco (Z) elettropositivo attrae l'ossigene (O) elettronegativo e respinge l'idrogene (H) elettropositivo; quindi le molecule dell'acqua restano polarizzate, ossia rivolgono tutti gli atomi (O) dell'ossigene allo zinco, e quelli (H) dell'idrogene al platino (P). Restano perciò polarizzati anche i due metalli: ma tutto è in equilibrio; perchè le attrazioni elettriche non sono sufficienti a vincere l'affinità fra l'ossigene e l'idrogene. Ma appena si stabilisce la comunicazione (con M) fra i due metalli, le due elettricità contrarie si riuniscono, e lasciano libere le due residue. Queste allora operano con più forza, e principia la decomposizione.
Questa ipotesi è stata invocata per ispiegare ancora perchè lo zinco impuro (fig. 239.), contenente cioè delle particelle (F) di cadmio e di ferro (elemento inattivo), sia attaccato con forza senza far parte di verun circùito; perchè lo zinco distillato, il quale non è quasi niente attaccato dall'acido solforico allungato, lo sia vivamente quando fa parte di una coppia a circùito chiuso; e simili(63).
* 69. Sorgenti chimiche di elettricità.
Per queste intendiamo le sole azioni chimiche, cioè le analisi e le sintesi. Altri volle includervi eziandio la semplice tendenza alle combinazioni: ma volendo qui prescindere da ciò che è controvertibile, e stando ai fatti, ad essa si deve sostituire il contatto, che è il fenomeno sperimentale, con cui l'elettrizzamento spesso si lega.
I. PROPOSIZIONE. Le azioni chimiche fra solidi e liquidi, fra liquidi e liquidi, fra liquidi e vapori, e fra vapori e solidi sono sorgenti di elettricità.
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Schoebein
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