1a parte. È certo che la elettricità di contatto è debolissima, e che, appena fra i due metalli (che si toccano) ritrovasi un corpo umido, si eccita una corrente molto sensibile. È certo altresì che, in quest'ultimo caso, è condizione indispensabile all'abbondante sviluppo dell'elettrico che uno dei corpi eterogenei sia attaccato dal liquido; e, se lo sono ambidue, non lo sieno ugualmente. Anzi è provato che, durante la combinazione chimica di un liquido con un solido, il liquido si carica di +°, ed il solido di -°. E quando cessa la combinazione, cessa la corrente. Oppure (secondo numerose sperienze di Delarive e di Faraday) anche la corrente si rovescia, ove al liquido se ne sostituisca un altro capace di operare più su quel metallo, che fin lì era stato attaccato meno. Veramente coll'immergere nell'acqua acidula un solido solo, non si ànno che debolissimi segnali elettrici; ma questo avviene perchè l'equilibrio elettrico fra il liquido ed il solido viene ristabilito immediatamente. Ed infatti i segnali di elettricità -a nel solido sono assai evidenti, ove (come Pouillet e Peltier ànno sperimentato) il liquido evapori nell'atto stesso, che esercita l'azione chimica.
2a parte. Fissate (fig. 241.) ai due capi del filo del galvanometro due laminette di platino, ed immergetene una (P) in un vasetto (A) di acido nitrico, e l'altra in un simile vaso (B) di soluzione di potassa; poi stabilite la comunicazione fra i due liquidi per mezzo di un lucignolo d'amianto, o anche di lana, bagnato con acqua salata, o acidula vedrete una corrente che nel filo del galvanometro va dall'acido all'alcali, e per conseguenza nel lucignolo cammina in senso inverso.
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Delarive Faraday Pouillet Peltier
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