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      5° Dal che sembrerebbe avesse a concludersi la corrente dover essere più intensa, quando il liquido è men conduttore; e che tanto una pila di molti elementi, quanto una coppia sola debbano dare se non la stessa tensione, almeno la stessa quantità, quando i poli sono riuniti da un conduttore, che non offre resistenza sensibile. La seconda conclusione è verissima: dacchè Pouillet à provato che tanto una coppia, quanto molte fanno deviare ugualmente l'ago. E la quantità di un elettrolito decomposta da una pila o da un elemento è la stessa, per un medesimo peso di zinco disciolto in ciascun elemento. Ond'è che il numero degli elementi serve solo ad accrescere la proporzione delle elettricità, che traversano la parte esterna del circùito. Ma quanto alla prima deduzione è da avvertire, che il liquido men conduttore à minore energia chimica: e però le pile secche, e quelle ad acqua pura impiegano gran tempo a ricaricarsi, quando vengano scaricate.
      6° E finalmente perchè le pile a circùito chiuso presto si indeboliscono, e poi cessano d'agire? Questo non devesi che in piccola parte all'alterazione chimica del liquido: sì perchè talora il liquido è assai abbondante e poco alterato, sì perchè (come à ben dimostrato Marianini) coll'aprire il circùito, la pila riprende a poco a poco la sua attività. La cagione principale è la polarità secondaria; o in altri termini sono quei depositi, che si formano sulle lastre metalliche per la decomposizione del liquido operata dalla corrente. Appena l'elemento inattivo comincia a ricoprirsi di basi o di sostanze positive, e l'attivo di acidi o di corpi negativi, oltre che nasce un impedimento al passaggio dell'elettrico, all'istante si desta nella pila una corrente, la quale, essendo diretta (I.3°) in senso inverso alla principale (IV.1°), ne paralizza l'energia.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





Pouillet Marianini