3° La medesima giunge al massimo fra le 9 e le 10 antemeridiane, e fra le 6 e le 7 pomeridiane; i due minimi accadono qualche ora dopo il mezzogiorno e la mezzanotte.
4° L'elettricità atmosferica talvolta cresce per più giorni, e poi diminuisce rapidamente. Dopo queste perturbazioni suole guastarsi il tempo.
5° A cielo piorno, e durante la pioggia sogliono aver luogo delle perturbazioni molto maggiori, e spesso si ànno segnali -i.
L'apparire di questi è indizio sicuro di prossima pioggia.
6° La tensione elettrica della pioggia è ordinariamente +a, ma enorme in confronto a quella del cielo sereno.
II. SCOLII. 1° A stabilire le sovraesposte leggi sulle variazioni dell'elettricità atmosferica s'innalza in un luogo eminente un'asta conduttrice terminata in punta, o in una palla, e comunicante con un elettroscopio, che può essere assai utilmente quello di Bohnemberger. Se l'asta termina in palla, l'elettrico eteronimo a quello dell'atmosfera, nato dall'influsso, vi si ferma sopra; se poi in punta, la medesima facilmente si disperde. Ma in ogni caso a lungo andare sperdesi anche l'omonima: e però è utile che il conduttore sia mobile, e che in ciascuna osservazione venga sollevato di un buon metro, e prontamente riabbassato. A questo modo esso caricasi istantaneamente, e la dispersione è un nonnulla(64).
2° Ma la tensione in caso di pioggia è così grande, che è mostrata anche dalle indicazioni galvanometriche. Ove un capo del filo di questo comunichi bene col terreno, e l'altro capo sia annesso al conduttore acuminato esposto all'aria libera, a ciel sereno o solo piorno non si veggono segnali, se non se nel caso che il detto filo sia lunghissimo e isolatissimo, e l'estremo dell'asta si elevi quasi un ettometro sugli oggetti circostanti.
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Bohnemberger
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