Ed in vero un corpo più levigato, come suol essere il marmo, o liquido come l'acqua, il quale offre perciò più punti al contatto della nostra mano; un corpo, che più facilmente si riscalda, vale a dire trae più calorico dai corpi circostanti, come avviene del marmo e dell'acqua in confronto al legno, e meglio anche dei metalli per riguardo alla carta; un corpo tale, se è più freddo del nostro, dee in ciascuna unità di tempo toglierci assai più calorico, e sembrare più freddo; se poi è caldo, deve somministrarcene assai di più, ed apparirci più caldo di quello che sia in verità. Avvegnachè un tal corpo dee imprimerci sensazioni più vivide; dipendendo la vivezza di queste dalla maggior copia di calorico, che il corpo nostro in un tempo dato acquista o cede. D'altra parte si rifletta che l'equilibrio delle temperature più che un fatto è una tendenza: perchè mille cagioni concorrono a disturbarlo.
II. PROPOSIZIONE. La velocità di raffreddamento o di riscaldamento di un corpo dentro certi limiti, è proporzionale alla differenza della sua temperatura con quella dell'ambiente.
Dimostrazione. Newton ammise a priori questa legge; la quale è stata recentemente confermata dalle sperienze di Krafft, Richmann, Leslie, e Dalton. In un recipiente vuoto (perchè sta in comunicazione colla campana pneumatica), ed immerso in un bagno d'acqua mantenuta a temperatura costante, si introducono successivamente dei termometri dotati di temperatura diversa; e si notano le variazioni di temperatura in ciascun minuto secondo. il risultato è quello sopra enunciato.
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Krafft Richmann Leslie Dalton
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