Dunque il vapore à dato all'acqua, senza abbassarsi in temperatura, tanto calorico, quanto basta a sollevare da 0° a 100° una quantità d'acqua quasi cinque volte e mezzo maggiore. Dunque un kilogrammo di vapor d'acqua nel liquefarsi può dare ad un'ugual massa d'acqua tanto calorico, che sia capace di sollevarla da 0° a 535°; in altri termini può innalzare di un grado 535 kilogrammi d'acqua. Fanno il consimile i vapori delle altre sostanze, ma in diverso grado: chè i kilogrammi d'acqua riscaldati di un grado sarebbero 75 per l'essenza di trementina, 80 pel solfuro di carbonio, 90 per l'etere solforico, e 208 per l'acquarzente. II. Empiasi un vaso con soluzione satura a caldo di solfato di soda ed, eliminatane tutta l'aria, chiudasi ermeticamente, e poi si raffreddi. A questo modo la soluzione si mantiene liquida, sebbene sia raffreddata; ma appena si apre il vaso, tutto ad un tratto rimane lì solidata, e nel tempo stesso riscalda sensibilmente tutti i corpi circostanti. Accade l'analogo in qualsivoglia altro liquido.
II. DEFINIZIONI. 1° Si dice calorico di vaporosità, o di evaporazione quello, che in un vapore a temperatura di ebollizione eccede su quello del corpo stesso bollente.
2° Chiamasi calorico di liquidità o di fusione, quello, che si ritrova in un liquido a temperatura di fusione al di sopra del calorico, che sta nel corpo stesso in istato solido ed alla medesima temperatura.
3° L'uno e l'altro à nome anche calorico di stato.
4° il calorico, che non àltera la temperatura dei corpi, è detto latente; e si denomina sensibile quello, che si manifesta o per sensazioni o per dilatazioni.
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Chiamasi
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