Per i fluidi elastici si usa il calorimetro di Rumford (fig. 280.). il quale consiste in una cassetta di metallo (C) contenente un peso noto di acqua, in cui (fig. 281.) s'avvolge orizzontalmente a serpe un tubo (detto perciò serpentino) assai piatto, ed aperto da ambidue le parti (in A, ed O). I vapori, dei quali si deve conoscere la temperatura, entrano per l'estremo (A), e prima di uscire per l'altro (O) si collocano in equilibrio di temperatura coll'acqua. Quando pertanto si osservi, nel termometro (T) immerso nell'acqua, l'aumento di temperatura di questa, si conosce il calorico specifico del vapore. Ove un kilogrammo di ossigene perda 60°, ed innalzi di 14°,2 la temperatura di altrettanta acqua, avrà un calorico specifico uguale a 14,2:60, cioè 0,2366. Così facendo si è trovato, che il calorico specifico dell'acido carbonico è 0,2210, dell'aria è 0,2669, del nitrogene 0,2734, del vapore acqueo 0,800, dell'idrogene è 3,2936.
2° Laplace e Lavoisier adottarono il metodo della fusione del ghiaccio, indicato qualche anno prima da Wilcke; metodo il quale è fondato sul principio, che la quantità di ghiaccio a 0°, che viene fusa, è direttamente proporzionale al calorico comunicatogli. Si abbiano (fig. 282.) tre vasi metallici (M, A, B) posti uno dentro l'altro; nel più interno (M) si collochi il corpo, di cui domandasi la capacità calorifica, negli altri due si ponga del ghiaccio trito. il gelo del vase esterno (B) serve ad impedire, che il calorico dell'ambiente, che deve avere una temperatura alquanto superiore a 0°, fonda il ghiaccio del vaso mediano (A); e però tutta la fusione, che à luogo in questo, devesi al calorico proveniente dal corpo (M) collocato nel centro dell'apparecchio.
| |
Rumford Laplace Lavoisier Wilcke
|