2° Dicesi adiatermicità l'opacità dei corpi pel calorico.
3° I corpi vengono denominati diatermici, od adiatermici, secondo che sono o no trasparenti pel calorico.
III. LEGGI. Intorno alla diatermicità de' corpi, sono state dimostrate alcune leggi importanti.
1° La diatermicità è varia nelle diverse sostanze. Infatti l'aria è molto diatermica, i liquidi in generale lo sono meno dei solidi, e fra questi stessi i metalli sono i più diatermici, ed il salgemma è tenuto pel diatermicissimo.
2° La diatermicità non va di pari passo colla diafanità. Perciocchè l'allume e l'acido nitrico, che sono diafani, lasciano passare meno calorico, che una lastra quasi opaca di quarzo affumicato; le lamine affatto adiafane di mica o talco nero ànno una sufficiente diatermicità; una lastra di vetro nero non farà travedere nè anche il Sole, e intanto sarà traversata da un quarto del calorico incidente; e ne trapasserà circa la metà per una lastra di salgemma ricoperta con nero di fumo, e perciò opaco.
3° La diatermicità diminuisce colla grossezza del diatermico, ma non è proporzionale a questa.
Dacchè, come ànno provato Melloni e Delaroche, la trasmissione calorifica diminuisce rapidamente al primo ingrossare della lastra diatermica, ma poi sempre meno, finchè diviene costante.
4° La diatermicità aumenta colla levigatezza del diatermico, e a parità di grossezza diminuisce col numero delle lastre.
Ciò risulta da un numero considerevole di sperienze fatte coll'apparecchio, che descriveremo più sotto.
5° La diatermicità varia col variare le sorgenti calorifiche, o la loro intensità.
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Dicesi Sole Melloni Delaroche
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