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      Una lastra di vetro è assai diatermica pei raggi solari; ma non così per quelli dei fuochi ordinarii, e molto meno per quelli dei corpi oscuri, o di temperatura inferiore a 100°. Dacchè essa lascia passare più di un terzo del calorico incidente, il quale emani da una lampada a olio; e meno della quarta parte di quello proveniente da platino incandescente; appena il sedicesimo di quello emesso da rame a 400°; e nulla affatto di quello del rame, o dell'acqua a soli 100°. Non vi è che il salgemma, il quale trasmetta quasi tutto il calorico raggiato da qualsivoglia sorgente, e di qualsivoglia intensità.
     
     
     
      IV. SCOLI. 1° Lo strumento più adatto per misurare la intensità del calorico raggiante è la pila termoelettrica (56. III. 12°); una faccia della quale, ove ritrovansi le saldature alterne (fig.287, 288.), viene esposta al corpo raggiante, ed i cui reofori (68. III. 4°, 6°) sono congiunti al filo di un reometro moltiplicatore. Questo filo in tal caso (61. II. 4°) dev'essere corto e grosso. Melloni dalla pila termoelettrica di Nobili e dal reometro à ricavato il termometro il più sensibile, che si conosca, e lo à intitolato termomoltiplicatore. Basti dire che il calore di una mano, posta alla distanza di un metro dalla pila, è capace di far deviare l'ago del galvanometro.
      2° Lo stesso Melloni per dimostrare le suesposte leggi à immaginato un apparecchio (fig. 289.), che porta il suo nome. Un regolo di ottone, contrassegnato a millimetri, è tenuto per mezzo di due viti fisso e sollevato da un tavolino.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





Nobili Melloni