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      Dimostrazione. Già sappiamo (13. II. 2°) come la luce, la quale proviene da grandissima distanza, e imbatte sopra uno specchio sferico concavo di pochi gradi, intanto si rincontra tutta al fuoco principale (14. I. 3°), in quanto ciascun raggio viene dal detto specchio ripiegato in una direzione unica, e di più segue le leggi dell'uguaglianza degli angoli, e della medesimezza, dei piani di incidenza e di riflessione. Ove dunque anche il calorico possa subire la stessa modificazione, e nel rimbalzare ubbidisca alle leggi medesime, deve avverarsi che i raggi calorifici, i quali nell'incidenza sono paralleli, del rimbalzo trapassino tutti pel foco principale dello specchio. Or questo è appunto ciò che avviene di fatto; come provarono per i primi Pictet e Saussure a Ginevra colla così detta sperienza degli specchi coniugati (fig. 290.). Si collochino uno incontro all'altro, e a distanza di 4 o 5 metri due specchi (M, N) sferici concavi di ottone, e nel fuoco principale (B) dell'uno (N) si ponga un pezzetto di esca, o di cotone fulminante; nel fuoco poi (A) dell'altro (M) si metta una gabbietta con entro qualche carbone rovente; all'istante l'esca od il cotone s'infiamma. Dunque ecc.
     
      II. DEFINIZIONI. 1° il rimbalzare che fa per ogni verso il calorico, incidente sopra certe superficie, chiamasi diffusione.
      2° L'attitudine dei corpi a diffondere in maggior copia il calorico, incidente sopra di essi, à nome facoltà diffusiva.
      3° il rimbalzo del calorico in una direzione determinata viene chiamato riflessione.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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