Da allora in poi si riconobbe, che le diverse specie dei raggi calorifici sono analoghe ai diversi colori della luce.
2° Dunque sono più rifrangibili i raggi, che provengono da sorgenti più intense. E infatti, come abbiamo veduto, essi sono più deviati dal prisma. E siccome essi medesimi sono meglio trasmessi (81. III. 5°), però può dirsi che i raggi più trasmissibili sono anche più rifrangibili.
3° Dunque le varie sorgenti calorifiche emettono raggi di specie diversa; ed i diatermici differiscono tra loro, riguardo al calorico, come i diafani colorati, o acroici, verso la luce.
Imperocchè abbiamo veduto (81. III. 5°) che il solo salgemma lascia passare quasi tutto il calorico emesso di qualsivoglia sorgente, e che gli altri diatermici lasciano passare proporzioni assai differenti di raggi, secondo che questi provengono da una sorgente diversa, e secondo che ànno traversato o no una lastra di tale o tale altra sostanza, come fu dimostrato (83. III. 4°).
4° Dunque i varii adiatermici, di uno stesso fascio calorifico incidente, diffondono differenti specie di raggi; in altri termini: essi si diportano verso il calorico, come rapporto alla luce, gli opachi neri, bianchi, o colorati. Imperocchè, come fu accennato (83. III. 4°), alcuni corpi quasi non diffondono affatto, alcuni altri diffondono bene solo i raggi di certe sorgenti, o che ànno trapassato certi adiatermici, altri finalmente ne diffondono indifferentemente di ogni qualità.
III. DEFINIZIONI. 1° La qualità diversa, che fa distinguere fra loro i differenti raggi calorifici, per l'analogia che à coi varii colori della luce, da therme calore e kroizo colorare è chiamata termocrosi.
| |
|