II. Esperienze, fatte sulla trasmissione del calorico naturale a traverso delle lamine di vetro, o pile di lastre, ànno provato che il calorico si polarizza per semplice rifrazione; e che vi è uguaglianza fra le quantità di calorico polarizzate nei raggi riflessi e nei rifratti. III. Melloni rendeva paralleli con uno specchio i raggi calorifici, poi li riuniva al foco di una lente di salgemma, ove poneva due tormaline sovrapposte (fig. 298.); una seconda lente di salgemma riceveva i raggi divergenti, e, resili paralleli, li avviava alla base della pila del termomoltiplicatore.
Questo indicava una temperatura minima, quando le sezioni principali delle tormaline erano incrocicchiate; e massima, quando erano parallele.
II. SCOLII. 1° il calorico birifratto e polarizzato segue in tutto e per tutto le leggi della luce; come risulta da sperienze, che non lasciano verun dubbio.
2° il quarzo e certi liquidi operano sui raggi calorifici precisamente come sui raggi luminosi, per farne rotare il piano di polarizzazione. il che è stato dimostrato da Melloni e Biot.
3° Wartmann à ritrovato che un parallelepipedo di vetro, pesante e spesso 29 millimetri, quando sia esposto all'azione di un forte elettromagnete, fa deviare il piano di polarizzazione dei raggi calorifici polarizzati da un prisma di Nicol (35. III. 4°).
4° il medesimo à verificato, che il calorico diffuso dall'atmosfera è polarizzato nel piano stesso, in cui lo è la luce, che essa medesima c'invia.
87. Sorgenti calorifiche.
Più volte abbiamo nominato le sorgenti calorifiche; ma, prima di chiudere il trattato del calorico, conviene trattarne esprofesso.
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Melloni Biot Wartmann Nicol
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