Insomma alcuni professano con Newton il sistema così detto dell'emissione, ed altri con Descartes quello delle ondulazioni. Gli uni e gli altri spiegano bene i fenomeni; e sebbene l'ipotesi delle onde sia più semplice, esiga un minor numero di concessioni, specialmente per ispiegare le interferenze, ed abbia di più un riscontro del tutto analogo nelle leggi dell'Acustica; ciò non ostante la sua superiorità sull'altro non è ancor giunta al grado di certezza da appagare tutti i Fisici, ed accattivarsene il pieno suffragio. In fine convien confessare che la natura del calorico è tuttora per noi un mistero inaccessibile. Ma chi sarebbe così folle da astenersi perciò dal servirsene? Chi vorrebbe rinunciare alle grandi utilità, che esso ci reca, finchè non sia compiutamente dicifrato che cosa esso sia in sè medesimo?
Eppure vi à degli insensati, che rifiutano i vantaggi terreni ed eterni della Religione, perchè essa a nome di Dio, da Cui per altro a chiare note si mostra ispirata, propone cose, che superano l'umana intelligenza!
FINE DEL TOMO III
IMPRIMATURFr. Hieron. Gigli Ord. Praed. Sacr. Pal. Ap. Mag.
IMPRIMATURPetrus Villanova - Castellacci Archiep. Petr. Vicesg.
NOTE:
(1) Chiamando l,s,i rispettivamenie la quantità, l'area della superficie, e la intensità, dalla definizione abbiamo l = i x s. Donde i = l/s.
(2)
E più esattamente: l'intensità della luce è in ragion diretta del seno dell'angolo formato dai raggi colla superficie illustrata. Infatti si supponga un fascetto di raggi provenienti da tal distanza, da riuscire tutti fisicamente paralleli; il quale fascetto cada sopra la superficie AB (fig.
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