11.) sotto l'angolo LIB: e BC rappresenti la sezione normale di tal fascetto. Chiamando l la quantità di luce che cade sopra AB, ed i la intensità, per la definizione stessa della intensità sarà 1 = i x AB. Ora BC = ABsen DAB: perchè in ogni triangolo rettangolo ciascun cateto è seno dell'angolo opposto, ed à per valore il valore del seno di un angolo a lui uguale preso nel circolo di raggio
uno, moltiplicato (quel valore) pel raggio del circolo, a cui appartiene l'angolo; raggio che nel caso nostro è AB. Dunque AB = BC/senBAD, e però l = i x BC/senBAD. E chiamando beta l'angolo BAD, sarà l/BC = i/senbeta??Ora 1, e BC sono quantità costanti, cioè invariabili al variare dell'angolo beta; dunque i, e senbeta stanno fra loro in ragione diretta. C. D. D.
Dal che discende, che, volendo confrontare l'intensità della luce col complemento del sopraddetto angolo, cioè con alfa, che chiamasi angolo d'incidenza, la detta intensità deve ritenersi direttamente proporzionale al coseno dell'angolo d'incidenza.
(3) Vi è ancora un così detto fotometro a trasparenza ideato da Foucauit, il quale consiste in una lastra semitrasparente verticale, divisa in due metà da un'altra pur verticale, ma opaca. Le due luci da misurarsi si collocano una di qua, l'altra di là dalla lastra opaca, (e così ciascuna metà del semitrasparente è esposta separatamente ad una luce diversa), e a tal distanza dalla lastra semitrasparente che le due metà di questa riescano ugualmente splendenti.
Siccome peraltro le luci, che si confrontano, non sono quasi mai esattamente dello stesso colore, quindi avviene che, nel fotometro di Rumford e simili, è facile attribuire all'intensità ciò che devesi al colore.
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ABsen DAB Foucauit Rumford
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