Seguendo tal metodo, si posa la carta sopra una soluzione di nitrato d'argento, e si stende per asciugarla; poi si tuffa in una soluzione di ioduro e di bromuro di potassio; con che si forma dello ioduro e del bromuro d'argento, e finalmente si fa asciugare, e si espone alla camera oscura. Volendo per altro accelerare in questa l'operazione, bisogna impiegare carta umida. Si comincia quindi dallo stendere sopra una lastra orizzontale uno strato di soluzione d'azotato d'argento, e d'acido acetico cristallizzabile, e su questo si posa la faccia preparata della carta, e vi si stringe per espellere il liquido; poi si copre con carta sugante, e si espone alla camera oscura. Ma il metodo di Evrard esige troppo lunga esposizione, e quest'ultimo è incomodo nei viaggi. È pertanto assai utile preparare una carta asciutta sensibilissima nel seguente modo. S'immerge la carta in una soluzione di 5 per 100 di ioduro di potassio con un mezzo litro di siero di latte filtrato, sbattuto con una chiara d'uovo, e poi di nuovo filtrato. La carta diseccata si può conservare quanto tempo si vuole nell'oscurità, e quando è ora di servirsene si passa all'aceto-azotato di argento, come sopra, si fa diseccare e si espone all'oggetto da ricopiare. Quando si estrae dalla camera oscura, l'imagine è invisibile: per farla apparire si posa la faccia preparata sopra uno strato di una soluzione satura d'acido gallico o meglio pirogallico. Questo prosegue la riduzione dei sali d'argento tanto più rapidamente, quanto essi sono stati più vivamente attaccati dalla luce.
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Evrard
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