Insomma il fatto prova, che la forza direttiva di quella tal calamita vale tante volte il 35°, quanto è il numero dei gradi che segna l'ago calamitato. E chiamando N questo numero; l'angolo di torsione, e per conseguenza la forza di torsione, e però anche la virtù direttiva della calamita, è uguale a 35 x N.
Premesse le quali cose, ecco come si dimostra il sopraenunciato teorema. Collocata la linea di fiducia sullo zero del micrometro, orientato l'apparato, e posto l'ago calamitato allo zero della graduazione inferiore, s'introduce nel foro della cassa la sbarra verticale (BA) calamitata, in guisa che il polo inferiore (A) di questa sbarra rimanga in presenza dell'omonimo (a) dell'ago sospeso. Ed ecco subito avverarsi la ripulsione: chè l'ago, abbandonando la sua posizione ordinaria, si discosterà dall'asta. Ma l'equilibrio sarà ristabilito, quando la virtù direttiva della calamita sospesa, e la torsione del filo bilancieranno insieme la forza ripulsiva delle due calamite. Trovisi allora l'ago sul grado N. Certo la forza direttiva sarà 35 x N. Ma oltre ciò il filo soffre una torsione di N gradi. Non solo dunque tende a ritornare sullo zero, chiamatovi dalla forza 35 x N, ma anche per istorcersi, ossia dalla forza N. Dunque la ripulsione, che sostiene queste due forze, è uguale ad N+35 x N. Si tenti ora di riavvicinare l'ago di metà in maniera, che non disti più dall'asta verticale quanto vale N, ma solo un mezzo N. Converrà rivolgere il disco superiore (D, d) in senso inverso, ossia dare una nuova torsione all'altro capo del filo.
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Converrà
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