Sia n il numero dei gradi di torsione percorsi dalla linea di fiducia (c), quando l'ago è giunto alla distanza di mezzo N. Allora il filo soffre una torsione di n più mezzo N. Intanto trovandosi distante dallo zero, o dalla posizione voluta dalla sua virtù direttiva, della quantità uguale a mezzo N; questa esercita una forza uguale a 35 moltiplicato per mezzo N. Dunque l'ago resta fermo, ad onta che sia animato da due forze che lo richiamano allo zero, una delle quali è 35xN/2, e l'altra è n + N/2. Per la qual cosa alla somma di queste due quantità è uguale la forza ripulsiva che si esercita fra i due poli omonimi delle calamite. Or bene; sostituendo i valori numerici dati dall'esperienza per n ed N, si trova che in fatto sta l'equazione N + N/2 + 35 x N/2 = 4(N + 35 N); ossia la forza della calamita nella seconda sperienza è quadruplice di quella, che essa mostra nella prima. O, ciò che è lo stesso, la ripulsione è metà a distanza doppia. Procedendo oltre ad esperimentare la forza stessa, quando le calamite sono successivamente sempre più avvicinate fra loro, tutto coincide esattamente e ci porta alla deduzione, che le attrazioni e le ripulsioni magnetiche si esercitano in ragione inversa del quadrato della distanza.
(45) I Fisici che parteggiano per Symmer sogliono usare di preferenza i nomi di vitrea e resinosa; ed i seguaci di Franklin si servono esclusivamente degli altri due, cioè di negativa e positiva. Noi useremo promiscuamente le denominazioni dei dualisti e degli unitarii: perchè non crediamo opportuno agitare qui questa intricata controversia, oppure gittarci anche solo provvisoriamente piuttosto da una parte che dall'altra.
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I Fisici Symmer Franklin
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