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      203.); e così altre lettere o segni sono rappresentati da uno, altri dall'altro, ed altri finalmente dalla deviazione contemporanea di ambidue gli aghi.
     
     
     
      II. Ma i telegrafi più comunemente in uso agiscono per un elettromagnete. Si comprende facilmente che se nel sito anche lontano, dove sta il corrispondente, si ritrovi un elettromagnete (fig. 204.) orizzontale (b) dotato di un'àncora (a) mobile intorno ad un asse orizzontale ed equilibrata o tirata da una molla (r), in guisa da restare ordinariamente staccata dall'elettromagnete (b); e di più un capo del filo, che si ravvolge intorno a questo, rimanga sepolto nel terreno, e l'altro capo dello stesso giunga fino a noi, potremo (col solo chiudere ed aprire il circuito, ossia col solo riunire o staccare i due estremi di un'interruzione del reoforo) far battere colaggiù l'àncora (a) sull'elettromagnete (b). Ora, se l'ancora stessa abbia una coda (a C i) connessa ad una forcina (F) a scappamento (come dicono gli oriolai) in maniera, che quante volte l'ancora batte sull'elettromagnete, altrettante lo scappamento (F) balla sui denti obliqui di una rota (G), fatta come quella che i medesimi chiamano serpentina; certamente questa farà un passo, e spingerà innanzi un suo dente ad ogni battuta dell'ancora e della forcina. Poniamo inoltre che all'asse della serpentina sia saldato (fig. 205.) un indice girevole sopra un quadrante o mostra fissa; sulla quale, incontro a ciascun dente della serpentina, sieno impresse in ordine le lettere dell'alfabeto, le prime dieci cifre dei numeri, ed altri segni; ognun vede che ogni qual volta la serpentina fa un passo, ossia spinge innanzi un dente, l'indice, che si muove con essa, andrà a collocarsi sopra una diversa lettera del quadrante.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428