Per la qual cosa, se il nostro corrispondente avrà la diligenza di tener sempre, (quando questo strumento, che dicesi il ricevitore, non agisce) l'indice sul segno finale +, frapposto tra la Z e l'A, sarà in nostro potere far fermare l'indice medesimo su quella lettera che ci piaceva indicargli. Basterà a ciò che noi produciamo nel reoforo, che dal nostro apparecchio elettromotore va all'elettromagnete del ricevitore e poi si profonda nel suolo; produciamo, dico, nel reoforo lauti congiungimenti ed interruzioni, quante sono le lettere,.sulle quali deve passare l'indice per collocarsi sopra quella, su cui vogliamo che si fermi. Affinchè per altro questa operazione riesca più comoda e sicura, è utile possedere un consimile apparecchio chiamato il manipolatore, o il trasmettitore (fig. 206.); il quale differisce dal ricevitore per più capi. Primieramente in luogo dell'indice à un manubrio (P), atto ad essere traslocato successivamente su ciascuna lettera del sottoposto quadrante. Secondariamente al posto della serpentina àvvi una ruota (R) munita di tanti denti, quanti sono quelli della serpentina, ed i segni del quadrante. Questa ruota è racchiusa fra due mollette metalliche verticali (M, N) comunicanti coi due capi (A, O) dell'interruzione del filo reoforo (AOUVDHKLY). Poichè una (N) di queste due mollette preme sui denti della ruota, e l'altra (M) è munita di un piccolo risalto, che viene toccato solamente quando vi passa davanti un dente della ruota medesima; così l'ufficio di questa ruota è di far passare ed interrompere la corrente tante volte quanti sono i denti, che passano sotto al detto risalto (M), o i segni, sui quali trapassa il manubrio (P). In terzo luogo il manipolatore non à bisogno di elettromagnete, ma ad esso è annesso l'apparecchio elettromotore (Q). Ciò posto, è chiaro che, se volessimo scrivere la parola AMOR, dovremmo principiare dal trasportare il manubrio (P) dal segno finale + sull'A, e fermarci alquanto.
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