Allora saremmo sicuri che è passata la corrente per l'elettromagnete del ricevitore, l'àncora à battuto una volta, e l'indice è passato sull'A. Poi dovremmo fare scorrere il manubrio del rnanipolatore su tutte le lettere successive, e far sosta sulla M: con che l'elettromagnete si sarebbe calamitato 12 volte; quindi l'àncora avrebbe battuto 12 volte, e l'indice sarebbe scorso sopra 12 lettere, e si sarebbe fermato sulla M del ricevitore. Dopo ciò avremmo dovuto trasferire il manubrio medesimo sull'O, affinchè l'indice scorresse sulla lettera stessa: e finalmente lo stesso manubrio (P) si sarebbe dovuto portare e trattenere un momento sulla R, e quindi posarlo sul segno finale +: e con ciò anche l'indice avrebbe dovuto soffermarsi sulla R, e ritornare sul segno finale. Di che se il nostro corrispondente avrà notato le lettere, sulle quali l'indice si è trattenuto alquanto, troverà scritta la parola AMOR. E questo è il telegrafo a quadrante.
Il cui manipolatore può anche esser fatto a tastiera, simile a quella di un gravicembalo. Ognuno dei tasti (o lunghi, o corti come quelli dei diesis) rappresenta una lettera, e coll'abbassarlo permette ad una ruota (spinta da un movimento di orologieria) di girare e trasportarsi di tanti denti, di quanti numeri dista la lettera, che si vuole indicare. Telegrafo che chiamasi a tastiera, o a quadrante di Froment. Vi è anche un altro telegrafo a tastiera, il quale à il pregio di stampare le lettere sopra una striscia di carta. Esso è stato inventato da Hughes, da cui prende il nome; ed è tanto complicato, che ne riesce difficilissima la spiegazione, e laboriosissima non che ad un tempo delicatissima la costruzione artistica.
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Froment Hughes
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