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      207.) la leva (Ao), che imprime sulla carta (poh) i segnali.
     
      Finalmente il manipolatore è molto semplice. Consiste esso (fig. 209.) in una leva metallica (ab), mobile intorno ad un asse orizzontale mediano (m), e capace di appoggiarsi alternamente colle sue estremità or sull'uno (x), ora sull'altro di due bottoni metallici, il primo dei quali (x) comunica col filo (P) della batteria locale, ed il secondo col filo (A) del ricevitore. Questo istrumento chiamasi tasto. Esso comunemente sta sollevato dal bottone (x), che comunica colla batteria locale; e permette il ricevimento dei dispacci: dacchè allora la corrente della linea (L) sale per l'asse (m) del tasto, e va (per A) al ricevitore. Ma quando si vuole trasmettere i segnali, si preme sul manubrio (B) del tasto, o per un istante, a produrre un punto, o per un piccolo tempo, ad imprimere una lineola: e allora la corrente (P) per l'asse (m) della leva si getta nel filo della linea (L), e va per esso alla stazione, a cui è indirizzato il dispaccio.
     
      IV. Fra i telegrafi elettrochimici merita particolar menzione quello di Bain. Gira sul suo piano un disco metallico, su cui è applicata una carta imbevuta con soluzione di cianuro di potassio. Uno stilo d'acciaio, appoggiato sulla carta, è portato da un braccio a vite, che s'allunga a poco a poco per mezzo del motore del disco; e così, salendo dalla circonferenza al centro del disco, descrive su questo (che gira in tondo) una spirale piana. Ora lo stilo è in comunicazione col polo +°, ed il disco col -° di un apparecchio elettromotore.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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