Offre un pericolo ancora l'eccessivo innalzamento di temperatura del vapore, per quale innalzamento esso può acquistare una tensione più forte della resistenza opposta dalle pareti della caldaia. Per ciò questa è munita della sua valvula di sicurezza (S); e di più il galleggiante (F), che segna il livello, invece del contrappeso (p) porta uno sportello o regolatore del fuoco, il quale discendendo impedisce la circolazione della fiamma, e smorza il carbone.
Finalmente possono accadere esplosioni anche per un subito abbassamento della pressione sofferta dall'acqua della caldaia; come avverrebbe se, per un'abbondante uscita di vapore, questo non potesse esercitare più che una pressione uguale ad un'atmosfera, e intanto avesse la temperatura di 144°. Allora non solamente avrà luogo una ebollizione rapidissima, ma il liquido sarà gettato impetuosamente contro le pareti della caldaia: insomma avverrà là dentro quello, che avviene nell'atto che la caldaia si rompe. È però che le valvole di sicurezza debbono avere dimensioni calcolate, ed è indispensabile che venga continuamente consultato il manometro annesso (in B) alla caldaia. E ciò basti relativamente al generatore: veniamo ora alla macchina propriamente detta; i pezzi principali della quale sono il cilindro, la camera di distribuzione, il volante, il tirante, e le trombe.
Il cilindro è (fig. 268.) un gran tubo (AY) ben calibrato, e munito di suo stantuffo (P). L'asta (A) di questo esce a chiusura ermetica dal coperchio del cilindro medesimo.
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