Inoltre a far che questa non v'entri se non allora quando ve n'à bisogno, prima si deposita in un serbatoio, il quale sormonta un tubo verticale sollevantesi dalla caldaia. A tal uopo questo tubo è chiuso da una caterattola, la quale, per mezzo della catena che sostiene il galleggiante sull'acqua della caldaia, si apre o si chiude a seconda che il galleggiante medesimo o scende, perchè l'acqua diminuisce, ovvero, all'aumentare di questa, risale.
Altre macchine, oltre che sono a condensazione, sono anche ad espansione, o a scocco. Così si chiamano quelle, nelle quali la comunicazione fra il cilindro e la caldaia è interrotta innanzi che lo stantuffo giunga a toccare o l'una o l'altra delle due basi del cilindro. Dapprima questo si fece per impedire gli urti troppo gagliardi dello stantuffo; ma presto si vide, che tale artificio riusciva assai economico. Infatti, se supponiamo che, quando lo stantuffo è al mezzo della sua corsa, si chiuda l'ingresso ad altro vapore, l'effetto di questo sarà minore, ma non minore per metà, come è metà in quantità; perchè il vapore entrato dilatandosi prosegue a spingere lo stantuffo, e produce ancora un effetto.
Coll'interrompere l'ingresso del vapore ad un terzo o ad un quarto della corsa dello stantuffo, l'effetto utile è anche maggiore; e secondo fatti accertati, se l'interruzione è ad un decimo della detta corsa, l'effetto può essere più che triplo di quello, che si avrebbe colla quantità stessa di vapore entrante continuamente nel cilindro. Nella macchina di Woolf la espansione si fa in un cilindro a parte, e più grande.
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Woolf
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