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      Gettati sull'insalata sapeva mescolare per tre quarti d'ora così che alla fine ogni singola foglia era lesa e pregna di un sapore che non era il suo o cui il suo debolmente s'associava. Anche l'aglio ci entrava ma un barlume, un ricordo di cosa. Già, solo l'uomo sano sa mescolare a quel modo. Lavorare tanto senza vedere il risultato ma anticipandolo ricordando il gusto avuto è cosa propria da animale disciplinato. Spaccare della legna è tutt'altra cosa e ognuno la sa fare, naturalmente se ha avuto l'ascia in mano dalla prima giovinezza.
      Egli preparava benissimo anche la selvaggina che poi non mangiava ciò che, come Antonia, io gli rimproveravo come un'aggravante del suo assassinio. Odiava le sue vittime anche oltre la morte.
      Egli intendeva anche tutto: Persino cose che mi concernevano. Una volta gli confidai che m'era impossibile di cessare di fumare perché oramai fumavo già da 14 anni con circa cinquanta sigarette al giorno. Ammettiamo pure che sarei stato capace di restare senza fumare per interi altri quattordici anni. Quale sarebbe stato il risultato dell'enorme, impensabile sforzo? Dopo questi quattordici anni vuoti la media delle sigarette che avrei fumate per ogni giorno della mia vita si sarebbe ridotta a 25. Lo sforzo dava perciò risultato inadeguato. Altri, senza sforzo alcuno arriva a risultati ben altrimenti importanti.
      Egli rifletté intensamente. Poi rise. Infine si rifece serio e disse: «Intendo perfettamente».
      Però quando a cena in presenza di Antonia voleva seccarmi mi diceva: «Il signore della media».


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





Antonia Persino Antonia