Mai Adele avrebbe supposto tanta forza a Marianno cui l'uso continuo del coltellaccio aveva reso muscoloso il braccio. Adele ebbe per varii giorni una guancia enfiata. Berta naturalmente intervenne a tutto danno di Marianno ciò che spiacque ad Adele che amava di picchiarlo ma non di farlo picchiare da altri. E il suo pianto riconciliò i due giovini. In complesso non c'era nulla da rilevare nei loro rapporti. Già nella prima infanzia il sesso getta la sua grande ombra ed essi non seppero perché tanto di frequente si mettevano le mani addosso. Adele ricordò di aver picchiato con piacere colui ch'ella riteneva un intruso in casa. Marianno raccontò a chi voleva starlo a sentire che aveva sofferto di orribili persecuzioni in casa Perdini. Era stato picchiato persino dalla piccola Adele.
Perché divenuto grandicello nella mente di Marianno nacque infine il concetto ch'egli era una vittima. Nella calle ove abitava conobbe un giovinetto della sua età certo Menina il quale lo condusse a casa sua da sua madre. Costei aveva certo desiderato di conoscere il nuovo amico di suo figlio. Lo aveva visto passare per la Calle ed era rimasta stupita di vederlo tanto biondo e bianco. Marianno non era ancora entrato nella cucina a piano terra che già la Teresa abbandonato il suo bucato e il suo mastello s'era messa a compiangerlo perché non aveva conosciuto né padre né madre. «Poveretto! Mai non aveva vista sua madre, proprio mai?». E il piccolo Menina (questo era il nomignolo che si eredita dal padre come il nome di famiglia) s'intenerì anche lui.
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