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      E il signor Perini che restava alla sua idea fissa le chiese: «E a te non piacerebbe di veder Cimutti a casa alle quattro pomeridiane?». Essa sorrise di nuovo: «Là alla Marittima si perde tanto tempo...». Aveva una grande paura di compromettere il marito. Prima di entrare dal signor Perini, Cimutti aveva lavorato per molto tempo quale avventizio alla Marittima. Lui aveva lavorato meno ma la Lisa doveva aver passato un gran brutto periodo perché non finiva di benedire il giorno in cui era venuta a Murano. «Digli» insisté il signor Perini «che hai desiderio di rivederlo alle quattro». Essa non esitò un istante. Si alzò, si rasciugò le mani al grembiule ed entrò in casa a parlare col marito. Si sentì subito Cimutti che, con la bocca piena, le diceva: «Ma sì, ma sì! se posso!». La Lisa uscì dalla casa e passando dinanzi al padrone piegando con certa grazia il capo ora su una spalla ora sull'altra e contraendo la bocca per dire che la sua missione era stata inutile: «Dice che proverà. Ma si capisce che sarà difficile perché egli sa il lavoro che c'è a tenersi sotto bordo il primo». E ripiombò al suo lavoro come se avesse voluto guadagnare il tempo perduto. Il signor Perini non fu ancora soddisfatto e consegnando il lasciapassare a Cimutti gli disse: «Arrivederci in Marittima. Vengo sicuramente a trovarti!». La sua faccia rotonda parve divenir muscolosa, tanto volle esprimere una risoluzione. Cimutti disse semplicemente la parola che meglio lo difendeva: «Magari!» ma dopo di aver guardato per un istante in faccia il padrone come per studiare se avesse detto sul serio.


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





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